News

Sintomi influenzali: quando rivolgersi all’otorinolaringoiatra

Nel pieno del picco influenzale, è impossibile andare in giro per la città senza sentire persone che starnutiscono e tossiscono. Proprio in questo periodo la sintomatologia a carico delle vie aeree può rappresentare un’insidia, per la quale rivolgersi all’otorinolaringoiatra. Approfondiamo il discorso in questo articolo. 

  1. otorinolaringoiatra: chi è e cosa fa
  2. quando andare dall’otorino?
  3. come si svolge la visita dall’otorino
  4. prenotare una visita otorinolaringoiatrica 

Otorinolaringoiatra: chi è e cosa fa 

L’otorinolaringoiatra è il medico specialista che si occupa dei disturbi a carico delle seguenti aree del corpo: 

  • sistema acustico vestibolare
  • prime vie aeree (naso, rinofaringe e gola)
  • funzione fonatoria (la laringe)
  • deglutizione (componente oro boccale, laringe, esofago)

Quando andare dall’otorino

I sintomi che possono spingerci a prenotare una visita dall’otorino sono molteplici e piuttosto comuni. Solitamente, ci si rivolge all’otorinolaringoiatra per i seguenti disturbi:

  • acufeni (rumori e fruscii avvertiti anche in situazioni di assoluto silenzio);
  • abbassamento della capacità uditiva;
  • sensazione di avere l’orecchio tappato; 
  • mal di gola;
  • abbassamento della voce; 
  • difficoltà a respirare dal naso;
  • problemi di equilibrio (vertigini e sensazione di sbandamento), poiché l’organo deputato al suo controllo è l’orecchio;

Visita otorinolaringoiatrica: come si svolge

La prima fase della visita otorinolaringoiatrica è l’anamnesi, ovvero il colloquio conoscitivo necessario al medico per comprendere la storia clinica del paziente. In questa fase, il medico chiede al paziente quali sono i sintomi manifestati, ma anche informazioni generali sullo stile di vita e, in particolare, se ha patologie pregresse che potrebbero essere associate ai sintomi presentati.

Nella seconda parte della visita si procede con l’esame obiettivo dell’apparato:

  1. otoscopia: controllo membrana timpanica (presenza tappi di cerume, ecc.)
  2. rinoscopia anteriore: studio cavità nasale (setto nasale, presenza di polipi, ecc.)
  3. faringoscopia: studio del cavo orale
  4. laringoscopia indiretta: studio della laringe e movimento delle corde vocali.

Il medico palpa il collo per verificare che non ci siano rigonfiamenti o tumefazioni. 

Se necessario, il medico procede dunque con gli esami diagnostici. In particolare:

  1. esame audiometrico: necessario per valutare la capacità uditiva e la “soglia minima di udibilità”, è un esame molto semplice da eseguire: al paziente vengono fatte indossare delle cuffie attraverso cui ascolta dei rumori a differente intensità, che egli deve segnalare al tecnico audiometrico ogni volta che li percepisce;
  2. esame impedenzometrico: viene inserita una piccola sonda nell’orecchio per valutare l’elasticità della membrana del timpano e la funzionalità della catena degli ossicini necessari per la trasmissione del suono;
  3. esame vestibolare: necessario per verificare la funzionalità del sistema deputato al mantenimento dell’equilibrio.

Nella maggior parte dei casi, l’otorinolaringoiatra determinerà le cause dei disturbi accusati e prescriverà una terapia farmacologica adeguata. Potrebbe però rilevare anomalie per cui sia necessario un ulteriore approfondimento specialistico, soprattutto se presenti tumefazioni anomale o, per esempio, difficoltà di equilibrio non giustificabili da nessuna rilevazione fatta durante la visita. Per questo, fare regolare visite dall’otorinolaringoiatra è importante anche per fare prevenzione di patologie più serie.

Prenotare una visita dall’otorino 

Per informazioni e prenotazioni:

cup@villagemma.it | Tel. 0365 298190