A causa dell’osteoporosi, ogni tre secondi in tutto il mondo si verifica una frattura di femore, polso o vertebra. Il dato ci può far capire l’impatto che l’osteoporosi ha sulla vita delle persone e sui sistemi sanitari. Solo in Italia, 5 milioni di persone soffrono di osteoporosi, per la maggior parte donne; e il progressivo invecchiamento della popolazione non fa che aggravare la situazione. Vediamo dunque cos’è l’osteoporosi, come prevenirla e come trattarla in modo efficace.
- Cos’è l’osteoporosi
- Come sono fatte le ossa?
- Cause dell’osteoporosi
- Accertamenti per l’osteoporosi
- La diagnosi di osteoporosi
- Trattamenti per l’osteoporosi
Cos’è l’osteoporosi
L’osteoporosi è una condizione di fragilità ossea, caratterizzata da un riduzione della densità minerale ossea e da una alterazione della sua microarchitettura, che aumenta il rischio di fratture, anche a seguito di traumi di lieve entità.
Nelle donne dopo la menopausa e negli anziani in genere l’osteoporosi è il più frequente fattore di rischio per le fratture, soprattutto di femore, colonna vertebrale e polso, anche se può colpire qualsiasi osso. Le ossa affette da osteoporosi possono diventare così fragili da fratturarsi spontaneamente o a seguito di traumi insignificanti o addirittura di movimenti normali, come chinarsi o tossire.
Molti esperti, oggi, sostengono che l’osteoporosi non sia una condizione inevitabile dell’invecchiamento, ma che sia prevenibile o comunque trattabile efficacemente al fine di rallentarla e talvolta fermarla.
Come sono fatte le ossa
Le ossa sono costituite da una matrice extracellulare mineralizzata (collagene che conferisce elasticità all’osso + sali minerali, soprattutto sali di calcio, che determinano la durezza e la resistenza dell’osso) e da una componente cellulare.
Le ossa, nel corso della vita, si rinnovano continuamente: l’organismo crea nuovo tessuto osseo (neoformazione) ed elimina quello vecchio (riassorbimento) in un processo continuo (definito rimodellamento osseo) con caratteristiche diverse nelle varie fasi della vita.
Infatti durante l’infanzia la formazione di osso nuovo prevale sul riassorbimento ed il risultato finale è l’accrescimento dello scheletro e l’aumento della massa ossea, cioè della quantità di minerali accumulati nelle ossa. Il 90% della massa ossea dell’adulto viene costruito nei primi 20 anni.
A questa prima fase di crescita segue una seconda fase di consolidamento che dura fino ai 25 anni nella donna e fino ai 30 anni nell’uomo, durante la quale si deposita il restante 10%, raggiungendo così il cosiddetto picco di massa ossea (PMO).
Il valore del PMO ha un’importanza fondamentale nel ridurre la probabilità di sviluppare l’osteoporosi con l’avanzare degli anni.
Terminato il consolidamento in un organismo sano, l’osso mantiene una costante ed equilibrata attività di rimodellamento osseo, per la donna sino alla menopausa e per l’uomo fino ai 65-70 anni.
Da tale momento, via via che si invecchia il riassorbimento tende a prevalere sulla neoformazione con tendenza pertanto a perdere massa ossea.
Quando la massa ossea si riduce sotto una certa soglia (valutabile con la MOC), le ossa fragili e indebolite, diventano a rischio di frattura.
La massa ossea può essere valutata attraverso un esame diagnostico chiamato MOC (Mineralometria ossea computerizzata), in grado di misurare la densità delle ossa mediante una tecnica di assorbimento a raggi X (DEXA).
Cause dell’osteoporosi
Alla fine della fase di accrescimento osseo, si raggiunge quello che è definito il picco di massa ossea (PMO). Tra le cause di osteoporosi vi è il mancato raggiungimento di un PMO alto in fase di crescita. I soggetti che affrontano l’invecchiamento con maggiori riserve ossee, infatti, hanno meno probabilità di andare incontro all’osteoporosi quando inizia il processo di perdita ossea per via dell’età, della menopausa o di altri fattori.
Proprio le donne sono le più colpite da osteoporosi, dopo la menopausa. Gli estrogeni, infatti, sono ormoni sessuali fondamentali nel processo di formazione e mantenimento delle ossa. Con la riduzione di questi ormoni, legata alla menopausa naturale o indotta dalla rimozione chirurgica delle ovaie o da trattamenti come la chemio o la radioterapia, può verificarsi una perdita di tessuto osseo e dunque osteoporosi. Dopo la menopausa la velocità di perdita ossea aumenta proprio a causa della ridotta produzione di estrogeni: è più rapida nei primi anni dopo la menopausa, poi rallenta ma continua per tutta la vita post-menopausale.
Anche negli uomini si assiste a un declino con l’età nella produzione degli ormoni sessuali, ma la diminuzione è più graduale; indicativamente si stima che il rischio inizi a diventare più significativo dopo i 50 anni.
Infine, l’osteoporosi può derivare anche dalla riduzione ossea che accompagna varie condizioni patologiche (per es. malattie reumatiche, celiachia, RCU, K mammella e prostata,, alcune malattie ematologiche, IRC, BPCO, diabete, ipertiroidismo, disturbi alimentari) e assunzione di particolari farmaci (per es. cortisone, alcuni antiepilettici, inibitori dell’aromatasi, inibitori di pompa protonica, eparina, sali di litio, alcuni antidiabetici) ma anche cattive abitudini come alcol e fumo, dieta povera di calcio e vitamina D, vita sedentaria, magrezza eccessiva, eccesso di sodio, proteine e caffeina.
Osteoporosi: quando fare gli accertamenti
Prima di evolvere fino ad uno stadio avanzato è molto raro che l’osteoporosi provochi sintomi rilevanti. In via preventiva, dunque, si consiglia di sottoporsi alla MOC alle seguenti categorie:
- donne oltre i 65 anni o uomini oltre i 70 anni di età;
- qualsiasi età in presenza di pregresse fratture da fragilità, di riscontro radiologico di osteoporosi o di fattori di rischio maggiori per osteoporosi (uso di farmaci osteopenizzanti o malattie associate ad osteoporosi);
- donne in postmenopausa o uomini di oltre 60 anni in presenza di fattori di rischio (menopausa prima dei 45 anni o periodi di amenorrea premenopausale > 6 mesi, inadeguato introito di calcio o condizioni di rischio per ipovitaminosi D, periodi prolungati di immobilizzazione, fumo, abuso di alcool, magrezza, familiarità).
Ricevere una diagnosi di osteoporosi
La MOC è un esame importante per comprendere lo stato di salute dell’apparato scheletrico. La MOC può identificare l’osteoporosi, ma anche determinare un rischio di frattura. Questa metodica è anche in grado di monitorare l’andamento di perdita ossea e gli effetti del trattamento farmacologico, mediante la ripetizione dell’esame nel tempo (con cadenza non inferiore ai 18 mesi)
Terapia per l’osteoporosi
L’osteoporosi è una malattia dalla quale non i può guarire. Tuttavia si può intervenire oltre che per prevenirla, anche per rallentarne o arrestarne la progressione. In alcuni casi, i trattamenti disponibili permettono addirittura di aumentare la densità ossea dello scheletro e, in una certa misura, di invertire la tendenza alla perdita di massa ossea.
Esistono diversi farmaci approvati per la prevenzione e il trattamento dell’osteoporosi. Spetta al medico scegliere caso per caso il più adatto alle esigenze di ogni singolo paziente
Curare l’osteoporosi significa seguire un approccio multifattoriale, che guarda alla salute complessiva del paziente. Tra i vari interventi necessari ed efficaci, da associare ad una eventuale terapia farmacologica è opportuno:
- mantenere una dieta ricca di calcio e vitamine D
- evitare un consumo eccessivo di proteine, sodio e caffeina
- ridurre/sospendere il fumo e l’alcool
- praticare una regolare di attività fisica
- mantenere una regolare esposizione solare
- prevenire le cadute che potrebbero determinare fratture, intervenendo su fattori di rischio ambientali e soggettivi
Visita di controllo osteoporosi
Se rientri tra le categorie a rischio o sei hai già avuto fratture da fragilità o sei a conoscenza di una predisposizione alle fratture, rivolgiti a un centro specialistico per l’osteoporosi. L’ambulatorio per la diagnosi e cura dell’Osteoporosi di Villa Barbarano, sul Lago di Garda (affiliato alla SIOMMMS, Società italiana dell’Osteoporosi, del metabolismo minerale e delle malattie dello scheletro) è a tua disposizione offrendoti i migliori medici specialistici e le più avanzate tecnologie di screening. Ti aspettiamo.
Per informazioni e prenotazioni:
cup@villagemma.it | Tel. 0365 298190