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Epatite C: prevenzione e cura. L’importanza dello screening dell’HCV

Con oltre 71 milioni di persone in tutto il mondo che vivono con l’epatite C cronica e quasi 400.000 decessi all’anno attribuibili a malattie epatiche correlate all’HCV, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’importanza della prevenzione non può essere sottovalutata. Proprio per questo lo screening dell’HCV, rapido e indolore, è gratuito e andrebbe effettuato periodicamente, accanto alle altre forme di prevenzione. 

Il virus HCV, responsabile di un’ampia gamma di disturbi epatici, può essere efficacemente trattato se rilevato precocemente, e ciò evidenzia l’importanza vitale dello screening per intercettare l’infezione nelle sue fasi iniziali. 

Cosa è l’HCV e che malattia provoca

L’HCV è un virus che attacca il fegato e può causare un’infezione sia acuta che cronica. Mentre l’infezione acuta da HCV può essere asintomatica o manifestarsi con sintomi lievi, è la forma cronica dell’infezione che rappresenta la maggiore preoccupazione. Senza un trattamento adeguato, l’epatite C cronica può portare a complicazioni gravi e potenzialmente letali, tra cui:

  • Cirrosi: circa il 20-30% delle persone con HCV cronico sviluppa cirrosi, una condizione caratterizzata da cicatrici del tessuto epatico che compromette la funzionalità del fegato, nel corso di 20-30 anni.
  • Carcinoma epatocellulare: l’infezione cronica da HCV aumenta significativamente il rischio di sviluppare il carcinoma epatocellulare, un tipo di cancro al fegato.
  • Insufficienza epatica: in alcuni casi, l’HCV può condurre ad insufficienza epatica, una condizione potenzialmente fatale in cui il fegato smette di funzionare correttamente.

La progressione della malattia è spesso silenziosa, con molti individui inconsapevoli della loro condizione fino a quando il danno epatico non diventa evidente.

Come si contrae l’HCV

L’HCV si trasmette principalmente attraverso l’esposizione al sangue infetto. Le vie di trasmissione includono:

  • Uso condiviso di aghi o altri strumenti affilati non sterilizzati.
  • Trasfusioni di sangue, emoderivati, trapianti d’organo da donatori non adeguatamente controllati per HCV, anche se attualmente questo rischio è minimo grazie a rigorosi controlli.
  • Esposizione professionale al sangue per gli operatori sanitari.
  • Il contatto dalla madre al bambino durante il parto.
  • Il contagio per via sessuale è molto raro

Test per l’epatite C: lo screening gratuito dell’HCV

Lo screening gratuito per l’HCV è essenziale per rilevare precocemente l’infezione, specialmente nelle persone a rischio. Identificare l’HCV in fase iniziale permette di iniziare i trattamenti prima che il virus causi danni significativi al fegato, migliorando così le prospettive di salute a lungo termine e riducendo la trasmissione del virus.

Lo screening viene effettuato attraverso la raccolta di un campione di sangue dal paziente. 

Il primo test effettuato è di solito un test anticorpale, che ricerca nel sangue la presenza di anticorpi contro l’HCV. Gli anticorpi sono proteine prodotte dal sistema immunitario in risposta all’infezione da HCV. La presenza di anticorpi anti-HCV indica che una persona è stata esposta al virus dell’epatite C in qualche momento della sua vita.

Un risultato positivo al test anticorpale non significa necessariamente che la persona ha un’infezione attiva da HCV, ma che è stata esposta al virus. Per confermare l’infezione attiva sono necessari ulteriori test.

Un risultato negativo indica che la persona non ha sviluppato anticorpi contro l’HCV, suggerendo che non è stata esposta al virus o che l’esposizione è avvenuta troppo recentemente (prima della finestra immunologica per la produzione di anticorpi).

Se il test anticorpale risulta positivo, il passo successivo è effettuare un test dell’RNA virale per confermare l’infezione attiva. Questo test rileva la presenza del materiale genetico del virus (RNA) nel sangue, confermando che il virus è attivo e si sta replicando.

Il risultato positivo al test dell’RNA indica un’infezione attiva da HCV e necessita di trattamento.

Il risultato negativo indica invece che non c’è un’infezione attiva da HCV al momento del test. Un risultato negativo dopo un test anticorpale positivo può significare che la persona è stata infettata in passato ma ha eliminato il virus naturalmente o a seguito di trattamento.

In caso di conferma di un’infezione attiva da HCV, possono essere raccomandati ulteriori test per valutare il grado di danno epatico e per determinare il miglior approccio terapeutico. Questi possono includere esami del sangue aggiuntivi, ecografie del fegato e, in casi molto rari, la biopsia epatica, in quanto oggi è stata sostituita da metodiche non invasive (ad esempio il Fibroscan), che forniscono informazioni altrettanto affidabili sullo stadio evolutivo dell’epatite.

Come si cura l’epatite C

Il trattamento dell’epatite C è stato rivoluzionato dall’introduzione degli antivirali ad azione diretta (DAA), che offrono tassi di guarigione superiori al 90%. Questi farmaci agiscono bloccando la capacità del virus di replicarsi, permettendo così al fegato di riprendersi. La terapia con DAA è di breve durata, solitamente tra 8 e 12 settimane, e ha effetti collaterali minimi, rendendola significativamente più gestibile rispetto alle opzioni di trattamento precedenti.

Prevenzione dell’HCV

La prevenzione dell’HCV si concentra sull’eliminazione delle vie di trasmissione, come l’uso di aghi e strumenti sterilizzati, precauzioni per la sicurezza degli operatori sanitari e la consapevolezza della trasmissione da madre a figlio.

Lo screening gratuito HCV rappresenta una strategia fondamentale nella lotta contro l’epatite C, consentendo la diagnosi e il trattamento precoci dell’infezione.

Recati presso il nostro Punto Prelievi di Villa Barbarano, dal lunedì al venerdì dalle 07:30 alle 8:30 per uno screening gratuito dell’Epatite C