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Creme solari: come funzionano e perché sono così importanti?

Il sole è vita ed energia, ma un’esposizione prolungata e non protetta ai raggi del sole può causare danni molto seri alla pelle. Le case di cura Villa Gemma e Villa Barbarano mettono la prevenzione dei tumori della pelle in cima alle proprie priorità, grazie alla partnership con Fondazione Zani (è il caso di mettere il link?). Per questo, abbiamo deciso di approfondire il tema delle creme solari. Il loro utilizzo è fondamentale, insieme a un regolare screening, come abbiamo già avuto modo di vedere nell’approfondimento sulla mappatura dei nei (link). In questo articolo affronteremo i seguenti temi: 

  1. Perché ci abbronziamo?
  2. I fototipi della pelle
  3. Come funzionano le creme solari?
  4. Quando mettere la crema solare?
  5. Prevenzione delle patologie della pelle

Perché ci abbronziamo? Ecco cos’è l’abbronzatura

L’abbronzatura non è una questione estetica, seppure una pelle abbronzata può apparire più sana. In realtà, l’abbronzatura è una risposta difensiva contro i danni dei raggi ultravioletti (UV)

L’esposizione alla luce solare attiva i melanociti, ovvero le cellule preposte alla produzione di melanina: si tratta di un insieme di pigmenti di differente colore, dal giallo al nero che rendono la pelle più resistente ai danni immediati come le scottature, e a quelli ritardati nel tempo, come il precoce foto-invecchiamento e la cancerogenesi.

La melanina contribuisce a trasformare l’energia delle particelle di luce (fotoni) UV in piccole quantità di calore, che vengono poi disperse limitando gli effetti dell’esposizione ai raggi solari.

I fototipi della pelle

In base alla capacità di produrre melanina, è possibile distinguere diversi fototipi: conoscere il proprio è importante per scegliere la protezione solare giusta. 

Il fototipo rivela la risposta della pelle ai raggi solari in base a determinate caratteristiche fenotipiche – quali il colore dei capelli, la presenza/assenza di lentiggini, il colore degli occhi, il tipo, la durata e la zona dell’eritema. Vengono identificati 6 diversi fototipi: 

Fototipo 1 – capelli biondi o rossi, occhi chiari, carnagione molto chiara con lentiggini, estremamente sensibile al sole, si scotta sempre e non si abbronza.
Fototipo 2 – capelli biondi o castano chiaro, occhi chiari, carnagione chiara, spesso con lentiggini, sensibile al sole, si scotta con facilità e si abbronza poco.

 Fototipo 3 – capelli castani, occhi chiari o marroni, carnagione bruno-chiara, può scottarsi ma si abbronza.

Fototipo 4 – capelli castano scuro o neri, occhi scuri, carnagione olivastra o scura, si scotta di rado e si abbronza con molta facilità.

Fototipo 5 – capelli neri, occhi scuri, carnagione bruno olivastra, si abbronza in modo intenso.

Fototipo 6 – capelli neri, occhi neri, carnagione nera, non si scotta.

Il fototipo di una persona è uguale per tutto il corpo, quindi, una volta individuato il corretto prodotto, lo si può utilizzare per proteggere ogni zona esposta al sole. Ma attenzione: le aree più nascoste, che solitamente non sono esposte, sono anche le più delicate. In queste aree è consigliato utilizzare una crema protettiva con fattore maggiore.

Come funzionano le creme solari?

Le creme sono divise per fattore di protezione, o SPF. Il fattore di protezione è il numero che si trova indicato sui cosmetici che contengono filtri solari per proteggere la pelle dalle radiazioni del sole. Più una pelle è chiara, più la protezione deve essere alta.  Il numero del SPF identifica la quantità di radiazioni solari cui ci si può sottoporre senza rischiare una scottatura: una crema solare con SPF 50, per esempio, consente una dose di esposizione ai raggi solari 50 volte più alta rispetto al limite del proprio fototipo.

Le creme solari contengono due diversi tipi di filtri: fisici e chimici. I primi agiscono in modo meccanico, riflettendo e disperdendo i raggi del sole, poiché contengono sostanze opache come il biossido di titanio e l’ossido di zinco. I secondi, invece, contengono molecole organiche complesse (oxibenzone, acido sulfonico, fenilbenzilimidazolo, etilexil metoxicinnamato, butil metoxidibenzoilmetano), che assorbono l’energia della radiazione solare e la restituiscono sotto forma di calore.

Scegliere la protezione giusta è importante. Tutte le creme proteggono dai raggi UVB, responsabili degli eritemi e scottature. Ma una buona protezione dovrebbe proteggere anche dagli UVA.

Le creme solari sono strumenti preziosi di protezione, ma devono essere utilizzate per integrare, e non per sostituire, i metodi fisici di protezione dalle radiazioni UV, come indumenti, cappello, occhiali.

Quando mettere la crema solare?

Non solo mare! Le creme solari vanno utilizzate anche in montagna, dove i raggi solari sono più forti e in città dove trovare zone d’ombra diventa difficile. 
Bisogna rinnovare periodicamente l’applicazione di creme e lozioni: circa ogni ora o due, a seconda del proprio fototipo, oppure ogni circa 45 minuti in caso di contatto frequente con acqua, così da contribuire anche all’idratazione della stessa.

Infine, è essenziale regolare la propria esposizione al sole, che deve essere graduale al fine di consentire alla pelle di produrre la melanina di cui ha bisogno per proteggersi dalle bruciature. 

La crema va applicata mezz’ora prima dell’esposizione al sole, per permettere ai principi attivi di entrare in azione.

Prevenzione delle patologie della pelle

Utilizzare i giusti dispositivi di protezione non basta: per prevenire è necessario tenersi d’occhio! Per questo Villa Gemma e Villa Barbarano, in collaborazione con la Fondazione Zani, hanno attivato una convezione per permettere a tutti di effettuare uno screening dei nei. Inoltre, i migliori dermatologi ti attendono per una visita dermatologica approfondita. Contattaci subito.